Statuti di Bormio: occhio alla legge!

Statuti di Bormio

Gli Statuti di Bormio, come abbiamo detto nei precedenti articoli, erano molto severi e garantivano ai cittadini leggi molto chiare, che cercavano di preservare il buon vivere comune. Quando qualche bormino non rispettava le leggi, veniva colpito nel punto in cui faceva più male: il portafoglio!

Alcune delle infrazioni erano piuttosto curiose: sapevate che – per legge! – ogni uomo doveva tenere in casa uno scudo, una lancia, un coltello e una spada? Chi ne era sprovvisto si vedeva alleggerire di 10 soldi (art. 122). I bagni comunali erano gestiti a turni, per evitare “incidenti”; lunedì e venerdì erano riservati alle donne e ai bambini sotto i dieci anni, gli altri giorni agli uomini. Chi sgarrava perdeva altri 10 soldi. (art. 140).

I rapporti tra concittadini erano tenuti sott’occhio. Si poteva litigare ma, una volta che poi ci si era riappacificati, era costosissimo disseppellire ulteriormente l’ascia di guerra: 300 giorni di prigione e 25 lire imperiali. Insulti alle persone erano puniti con 10 lire di multa e le bestemmie contro Dio costavano la metà. Qualcosa meno costavano le ingiurie contro i Santi, che evidentemente non erano tenuti in così grande considerazione.

Per i crimini gravi non si scherzava. La pena capitale, negli Statuti di Bormio, era prevista non solo per gli autori di omicidi, che si vedevano volar via la testa, ma anche per i ladri – tramite impiccagione – i sodomiti e i violentatori. Tutte queste punizioni sono comprese nei primi trenta articoli degli Statuti di Bormio, per far capire quanto importante fosse l’ordine in città. Anche i falsari finivano sul rogo – ma solo dopo aver pagato una multa di 400 lire – mentre i notai che falsificavano gli atti perdevano 50 lire e il pollice.

2 Comments

  1. Lidia

    5 gennaio 2014 at 19:41

    L’articolo è molto interessante, ma la foto per me è particolarmente commovente, perché vi ho trovato raffigurati i miei parenti, fra cui una mia amatissima zia. Ma dove l’avete trovata?

    • Carlo Lorenzini

      7 gennaio 2014 at 10:03

      Non ricordo esattamente, le fonti delle foto antiche solitamente sono vecchi libri storici o archivi.
      Siamo lieti di averle suscitato una così bella emozione!

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